La leucoencefalomielopatia spongiforme è una malattia mitocondriale
compresa tra le malattie metaboliche.
Sintomi
I sintomi neurologici che caratterizzano la malattia si manifestano molto precocemente e sono costituiti da tremore generalizzato a tutto il corpo e da difetti della deambulazione.
E' una caratteristica di questa malattia la variabilità, anche nell'ambito della stessa cucciolata, dell'età di insorgenza dei sintomi, dell'entità della sintomatologia e della sua progressione.
Alcuni cuccioli mostrano i primi sintomi ad una settimana di vita, altri dopo 9 settimane.
In alcuni cuccioli i tremori e i difetti della deambulazione all'inizio sono appena visibili in altri si manifestano subito in modo severo.
La progressione della malattia può essere rapida, di poche settimane, o molto più lunga.
Tutti i cani malati presentano una crescita stentata.
In seguito si assiste ad una progressiva perdita di coordinazione muscolare
che rende sempre più difficili i movimenti sino alla paralisi spastica degli arti.
In questa condizione i cuccioli non possono più camminare e restano in decubito laterale.
Spesso i tremori evolvono in convulsioni generalizzate molto severe.
Nei casi in cui la progressione della malattia è più lenta si manifestano sintomi come l'apertura permanente della bocca per l'abbassamento della mandibola, l'oscillazione ritmica e involontaria degli occhi e la difficoltà a deglutire con ipersalivazione.
Indipendentemente dal periodo di insorgenza, dalla gravità iniziale e dal tempo di progressione dei sintomi la malattia è quasi sempre letale.
Patogenesi
E' implicato nella malattia il gene mitocondriale
CYTB (Cytochrome b) che codifica per il citocromo b.
Il citocromo b, una proteina della membrana interna dei mitocondri, è una sub unità dell'enzima denominato complesso III che ha un ruolo molto importante nella catena respiratoria.
I mitocondri sono organelli intracellulari, presenti in tutte le cellule dell'organismo, al cui interno viene prodotto l'ATP (adenosina trifosfato), un composto in grado di fornire l'energia necessaria per le reazioni biochimiche cellulari.
La produzione di ATP mitocondriale
si realizza con il ciclo di Krebs e la catena respiratoria/fosforilazione ossidativa che sono processi collegati e catalizzati da numerosi enzimi.
I mitocondri sono molto numerosi nelle cellule muscolari
e nelle cellule del sistema nervoso che necessitano di un alto apporto energetico per le loro attività.
Nei cani con leucoencefalomielopatia spongiforme è stata identificata una mutazione del gene mitocondriale
CYTB e una conseguente disfunzione nella sintesi di ATP.
Il reperto anatomopatologico caratteristico di questa malattia è la vacuolizzazione della mielina.
La mielina è una struttura biancastra, multilamellare che avvolge gli assoni dei neuroni formando la fibra nervosa e risulta fondamentale per la conduzione dell'impulso nervoso.
Le porzioni del cervello e del midollo spinale ricche di fibre nervose prendono il nome sostanza bianca per la presenza della mielina.
Nella sostanza bianca dell'encefalo, del cervelletto, del tronco encefalico e del midollo spinale sono presenti numerosi vacuoli formatisi per la presenza di liquido tra le lamelle della mielina.
Questo determina un aspetto spugnoso (spongiforme) di queste porzioni da cui il nome della malattia.
L'entità della vacuolizzazione dipende dallo stato di progressione della malattia.
Gli assoni rivestiti da mielina vacuolata vanno incontro a fenomeni degenerativi.
Queste condizioni sono alla base della sintomatologia della malattia.
La disfunzione mitocondriale,
che determina una notevole diminuzione della produzione dell'ATP nelle cellule del sistema nervoso centrale, dovrebbe essere la causa di questa anomalia della mielina.
Modello di trasmissione: mitocondriale
Razze interessate: AUSTRALIAN CATTLE DOG 1°; CANE DA PASTORE SCOZZESE SHETLAND 1°.
Esistenza di un test genetico: No
Per saperne di più
Li, FY., Cuddon, PA., Song, J., Wood, SL., Patterson, JS., Shelton, GD., Duncan, ID. :
Canine spongiform leukoencephalomyelopathy is associated with a missense mutation in cytochrome b.
Neurobiol Dis 21:35-42, 2006.