Febbre familiare dello Shar Pei | Familial Shar Pei fever

La febbre familiare o malattia autoinfiammatoria dello Shar Pei è una malattia del sistema immunitario caratterizzata da febbre ricorrente, artriti e dermatiti con infiltrato cellulare dei capillari cutanei.

Sintomi
La malattia si manifesta con quadri clinici diversi che nella maggior parte dei casi però hanno in comune la febbre.
Anche l'età di insorgenza è molto variabile, ma la maggior parte degli animali manifesta la malattia sotto i 6 anni e, in particolare, più frequentemente prima dei 18 mesi.
I primi segni della malattia sono generici sintomi febbrili come letargia, depressione del sensorio, riluttanza al movimento e perdita dell'appetito.
L'aumento di temperatura è importante, anche superiore ai 41°C,  ma transitorio (febbre intermittente) e dopo un massimo di 36 ore scompare insieme ai sintomi.
Si stabilisce una condizione caratterizzata da periodici attacchi febbrili che nel tempo diventano sempre meno frequenti.
Spesso, in concomitanza con la febbre, lo stato infiammatorio generale della malattia si manifesta anche a livello articolare.
Possono essere colpite tutte le articolazioni, ma in particolare quella del garretto, mono o bilateralmente , con la comparsa di una caratteristica tumefazione della regione.
Molto frequentemente si osservano anche gravi dermatiti croniche che determinano un ispessimento della cute, una forte predisposizione alle infezioni e la formazione di caratteristiche bolle o vescicole piene di acido ialuronico localizzate soprattutto nella regione del collo.
Si possono osservare anche otiti esterne, congiuntiviti ed enteriti.
Allo stato infiammatorio cronico consegue l'abnorme formazione di una sostanza di natura glicoproteica, denominata amiloide, che si deposita negli organi e nei tessuti e questo può determinare varie insufficienze come quella epatica renale o tiroidea.
La prognosi per questa malattia può essere favorevole perché esiste una terapia.

Patogenesi
E' implicato nella malattia il gene MTBP (MDM2 Binding Protein), localizzato sul cromosoma 13, che codifica per una proteina, denominata proteina legante l'MDM2.
l'MDM2 (Mouse Double Minute 2) e la proteina codificata dal gene MTBP costituiscono un complesso che modula l'attività di un fattore, indicato con la sigla p53 e denominato soppressore di tumorale p53, che è un importante coordinatore di un'ampia gamma di risposte cellulari in condizioni di stress.
La concentrazione del complesso MDM2 Binding Protein- Mouse Double Minute 2 viene regolata attraverso meccanismi che ne modulano sia la formazione sia la degradazione.
Al complesso MDM2 Binding Protein- Mouse Double Minute 2 viene  attribuita anche una attività pro infiammatoria.
Negli animali malati è stata identificata una mutazione del gene MTBP che codifica per un proteina che si unisce con la proteina Mouse Double Minute 2 formando un complesso molto più stabile.
Questa caratteristica sarebbe alla base dell'aumento della sua concentrazione e quindi della sua attività, anche pro infiammatoria, e giustificherebbe la malattia negli animali portatori della mutazione .

Modello di trasmissione: autosomico dominante con dominanza incompleta
Razze interessate: SHAR PEI
Esistenza di un test genetico: Si

Per saperne di più
Metzger, J., Nolte, A., Uhde, A.K., Hewicker-Trautwein, M., Distl, O. :
Whole genome sequencing identifies missense mutation in MTBP in Shar-Pei affected with Autoinflammatory Disease (SPAID).
BMC Genomics 18:348, 2017.

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