Mielopatia degenerativa | Degenerative myelopathy

La mielopatia degenerativa è una malattia neurodegenerativa,  progressiva e letale, che interessa il midollo spinale e colpisce moltissime razze.

Sintomi
I primi sintomi della malattia si manifestano generalmente dopo i 7 anni di età e sono costituiti da una leggera difficoltà alla deambulazione per anomalie nella motilità degli arti posteriori.
Nelle diverse andature si osserva la perdita della coordinazione degli arti posteriori con gli arti anteriori.
Durante il movimento gli arti posteriori sono portati molto all'esterno o tenuti molto stretti sotto il tronco, spesso viene appoggiata a terra la regione dorsale del piede.
I soggetti colpiti sono in grado di sostenersi in piedi ma con gli arti posteriori abnormemente allargati o incrociati.
Negli arti interessati si sviluppa progressivamente una paresi spastica che peggiora ulteriormente la loro funzionalità.
La paresi spastica evolve in paresi flaccida e poi paralisi flaccida per cui i cani non sono più in grado di camminare né di stare in piedi.
Generalmente a questo stadio della malattia si ricorre all'eutanasia.
Diversamente la malattia progredisce con l'interessamento degli arti anteriori con manifestazioni cliniche progressive del tutto sovrapponibili a quelle degli arti posteriori.
I soggetti che vengono mantenuti in vita più a lungo diventano tetraplegici, mostrano una diffusa atrofia muscolare e possono presentare disturbi della masticazione, della deglutizione e della fonazione.
L'età in cui insorgono i primi sintomi e la velocità della progressione della malattia possono variare.

Patogenesi
E' implicato nella malattia il gene SOD1 (Superoxide Dismutase 1), localizzato sul cromosoma 31, che codifica per l'enzima superossido dismutasi 1.
Questo enzima è coinvolto nella eliminazione dell'anione perossido, un radicale libero dell'ossigeno tossico per le cellule.
Questo perossido è normalmente presente in vari compartimenti cellulari perchè viene prodotto durante la realizzazione di alcuni processi metabolici.
Nei cani malati sono state identificate due mutazioni del gene SOD1 che codificano per molecole di superossido dismutasi 1 con una carica elettrica negativa superficiale minore.
Questo determinerebbe una diminuzione della repulsione tra le molecole e la tendenza alla loro aggregazione e precipitazione.
Questi aggregati di superossido dismutasi 1 nei neuroni, che si evidenziano sotto forma di inclusioni citoplasmatiche, sono tossici per le cellule e quindi sarebbero responsabili della malattia.
Su preparati istologici del midollo spinale di animali malati si possono osservare fenomeni degenerativi localizzati nella sostanza bianca del midollo spinale.
Le porzioni del cervello e del midollo spinale ricche di fibre nervose prendono il nome sostanza bianca per la presenza della mielina.
La mielina è una struttura biancastra multilamellare, che avvolge gli assoni dei neuroni formando la fibra nervosa, e risulta fondamentale per la conduzione dell'impulso nervoso.
I fenomeni degenerativi interessano, nelle prime fasi della malattia, soprattutto la sostanza bianca delle regioni dorso-laterali del midollo spinale a livello lombare e della contigua parte toracica.
Il quadro istologico è caratterizzato da neuroni con inclusioni citoplasmatiche, neuroni e relativi assoni degenerati, assenza o alterazioni della mielina e proliferazione reattiva delle cellule gliali che insieme ai neuroni costituiscono le cellule del sistema nervoso.
Queste lesioni giustificano il quadro clinico iniziale della malattia.
In seguito si ha l'interessamento anche della sostanza bianca delle regioni ventro-laterali del midollo spinale che giustificano la paralisi flaccida degli arti posteriori.
In modo progressivo le lesioni si estendono anche alle parti più craniali del midollo spinale toracico e possono arrivare ad interessare anche porzioni del tronco encefalico.

Modello di trasmissione: autosomico recessivo con penetranza incompleta.
Non tutti i soggetti omozigoti per le mutazioni del gene SOD1 manifestano la malattia.
Inoltre si evidenzia una discreta variabilità relativamente all'età di insorgenza dei primi sintomi e alla velocità di progressione della malattia.
Si ritiene quindi che gli omozigoti siano solo predisposti alla malattia e che la sua insorgenza e le altre caratteristiche cliniche siano determinate da altri fattori genetici e/o ambientali ancora non definiti.
Tra i fattori genetici risulta implicato il gene SP110 (SP110 nuclear body protein), localizzato sul cromosoma 25, che codifica per una proteina nucleare coinvolta nella regolazione della trascrizione genica.
Varianti all'interno del gene aumentano la suscettibilità alla malattia nei cani predisposti.
Razze interessate (Sono più di 100 le razze nelle quali sono state evidenziate le mutazioni del gene SOD1, sono indicate quelle in cui le mutazioni presentano le frequenze maggiori): WELSH CORGI PEMBROKE 1°; WELSH CORGI CARDIGAN 1°; PASTORE TEDESCO 1°; CANE DA LUPO CECOSLOVACCO 1°; AUSTRALIAN SHEPHERD 1°; CANE DA PASTORE SCOZZESE A PELO CORTO 1°;CANE DA PASTORE SCOZZESE A PELO LUNGO 1°; KUVASZ 1°; KOMONDOR 1°; BOVARO DEL BERNESE 2°; BOXER 2°; HOVAWART 2°;  FOX TERRIER A PELO RUVIDO 3°; KERRY BLUE TERRIER 3°; JACK RUSSELL TERRIER 3°; AMERICAN STAFFORDSHIRE TERRIER 3°; IRISH SOFT COATED WHEATEN TERRIER 3°; WELSH TERRIER 3°; CANAAN DOG 5°; RHODESIAN RIDGEBACK 6°; CHESAPEAKE BAY RETRIEVER 8°; AMERICAN WATER SPANIEL 8°; CAVALIER KING CHARLES SPANIEL 9°; TIBETAN TERRIER 9°;  CARLINO 9°;
Esistenza di un test genetico: (Per le mutazioni del gene SOD1) Si

Per saperne di più
Awano, T., Johnson, GS., Wade, CM., Katz, ML., Johnson, GC., Taylor, JF., et al.:
Genome-wide association analysis reveals a SOD1 mutation in canine degenerative myelopathy that resembles amyotrophic lateral sclerosis.
Proc Natl Acad Sci U S A 106:2794-9, 2009.
Zeng, R., Coates, J.R., Johnson, G.C., Hansen, L., Awano, T., Kolicheski, A., Ivansson, E., et al.:
Breed distribution of SOD1 alleles previously associated with canine degenerative myelopathy.
J Vet Intern Med 28:515-21, 2014.
Ivansson, E.L., Megquier, K., Kozyrev, S.V., Murén, E., Körberg, I.B., Swofford, R., et al.:
Variants within the SP110 nuclear body protein modify risk of canine degenerative myelopathy.
Proc Natl Acad Sci U S A 113:E3091-100, 2016.

 

 

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